La cocciniglia del fico d’india (Opuntia ficus-indica, L.)- Dactylopius opuntiae (Cockerell) -che sta distruggendo le piantagioni in Marocco e in Spagna
Negli ultimi anni, in diversi areali del mediterraneo e non solo, si sta assistendo ad una preoccupante invasione di Dactylopius opuntiae nota come la “falsa cocciniglia del carminio” nelle piantagioni di fico d’india (Opuntia ficus-indica ((L.) Mill., 1768).
In questo articolo riportiamo la testimonianza di alcuni utilizzatori della Farina di Basalto® XF Stimolante Fogliare per contrastare la presenza della cocciniglia su fico d’india.
La coltivazione del fico d’india (Opuntia ficus-indica, L.)
La coltivazione del fico d’india (Opuntia ficus-indica, L.), originaria del Centroamerica, è diffusa in tutto il bacino del mediterraneo. In particolare in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Libano, Palestina, Turchia, Grecia, Spagna, Portogallo, ecc.
In Italia la coltivazione del fico d’india si concentra in Sicilia, che detiene il 90% della produzione nazionale. Con circa 4000 ettari adibiti alla coltivazione specializzata del fico d’india. Il successo di questa filiera produttiva deriva dall’elevato livello di specializzazione raggiunto e dall’area particolarmente vocata. La Sicilia vanta ben due DOP, quella del Fico d’India dell’Etna e del Fico d’India di San Cono.
Come si è diffusa Dactylopius opuntiae (Cockerell), la cocciniglia del fico d’india
Ad oggi la diffusione della “falsa cocciniglia del carminio” nelle piantagioni di fico d’india sta destando preoccupazione soprattutto in Marocco e Spagna.
In passato Dactylopius coccus (Costa), la vera cocciniglia del carminio, veniva allevata su fico d’india per la produzione del colorante rosso carminio estratto dal corpo dell’insetto, utilizzato dalle industrie alimentari, tessili e cosmetiche. A seguito dell’elevata richiesta, le piantagioni di fico d’india si diffusero in tutto il bacino del Mediterraneo, diventando spesso molto infestanti ed un problema per le specie autoctone. Per tale motivo, si diffuse la seconda specie di cocciniglia: Dactylopius opuntiae (Cockerell) la “falsa cocciniglia del carminio”, utilizzata come agente di controllo biologico per le piante di fico d’india considerate infestanti.
Negli ultimi anni, però, la “falsa cocciniglia del carminio” è passata da insetto utile a grave parassita per la coltura del fico d’india, a causa degli scambi commerciali ed anche a seguito dell’innalzamento delle temperature legate ai cambiamenti climatici.
Dactylopius opuntiae ha un forte impatto negativo sia sulla produzione di frutti di fico d’India per il consumo fresco, che su quella dei cladodi destinati all’alimentazione del bestiame. I dati relativi ai danni già causati dalla cocciniglia in Brasile, Spagna e in Marocco sono preoccupanti.
Danni causati dall’infestazione da Dactylopius opuntiae (Cockerell)
In alcuni stati del Brasile, le infestazioni da cocciniglia hanno interessato più di 100.000 ettari, causando un danno economico superiore ai 100 milioni di dollari all’anno, con gravi ripercussioni socio-economiche. In Marocco, in soli quattro anni si è rapidamente diffusa in diverse provincie, infestando più di 30.000 ettari.
Altre segnalazioni, seppur in forma più o meno diffusa, sono state fatte in Spagna ed in Israele.
Ad oggi, non ci sono segnalazioni in Italia, nello specifico sulle produzioni siciliane. Però, data la vicinanza della Sicilia con le aree fortemente attaccate dalla cocciniglia Dactylopius opuntiae (Cockerell), al fine di evitare la sua possibile introduzione e diffusione nel territorio regionale, è stato adottato il programma di prevenzione riportato nell’allegato A al D.R.S. n. 1987 del 23/05/2022. Il presente programma definisce le linee operative del Servizio Fitosanitario Regionale (SFR), per la prevenzione dell’introduzione e diffusione della cocciniglia Dactylopius opuntiae (Cockerell) su fico d’India in Sicilia nel 2022.
Dactylopius opuntiae: caratteristiche e danni causati sul fico d’india
Dactylopius opuntiae (Cockerell) è un insetto fitofago, appartenente all’ordine dei Rhyncota. Si nutre della linfa delle Cactacee (comunemente noti come cactus), grazie al suo apparato boccale pungente-succhiante.
Le punture da alimentazione sulle pale del fico d’india causano aree giallastre, che con il tempo degenerano in necrosi dei tessuti della pianta, fino al suo totale disseccamento. I frutti, invece, possono cadere prematuramente.
Diverse sono le difficoltà nel contenimento di questa cocciniglia legate alla velocità di dispersione dei giovani individui sulle piante (24-48 ore). In secondo alla presenza di un rivestimento biancastro sul corpo degli individui adulti, che ha una funzione protettiva dai predatori e dalle condizioni climatiche avverse. Questo rivestimento, però, lì difende anche dai principi attivi comunemente utilizzati in agricoltura.
In media la cocciniglia compie 4-5 generazioni all’anno. Le colonie si stabiliscono tra le giunzioni dei cladoni (pale) o tra i frutti, fino a ricoprire totalmente la pala. Le infestazioni determinano un deperimento generale della pianta, fino al suo totale disseccamento. Inoltre, le infestazioni rendono le piante di fico d’india più suscettibili all’attacco da parte di agenti patogeni (batteri e funghi).
Qual è il ciclo vitale ed il periodo più attivo per la cocciniglia del fico d’india?
Il suo ciclo vitale passa attraverso tre diverse fasi: uovo, ninfa, insetto adulto
La cocciniglia del fico d’india è più attiva durante i mesi più caldi, quando l’ambiente è favorevole alla loro rapida riproduzione e diffusione. Se la temperatura ambientale è sui 28°C, le uova si schiudono in pochi giorni e le ninfe si muovono per cercare di nutrirsi. Dopo circa un mese la cocciniglia raggiunge lo stato adulto.
Il controllo costante, l’evidenza dei primi segni di infestazione aiuta a contrastare la diffusione della cocciniglia del fico d’india. In quanto permette di intervenire tempestivamente quando il focolaio di infestazione non è molto diffuso.
È inoltre consigliabile mettere le nuove piante di fico d’india in isolamento, in quarantena, prima di introdurle nelle coltivazioni.
Testimonianza da parte di utilizzatori della Farina di Basalto® XF Stimolante Fogliare
Dactylopius opuntiae rappresenta una grave minaccia per le coltivazioni di fico d’india. In molti paesi, queste piantagioni rappresentano una risorsa sia per l’alimentazione umana che per il bestiame. Nonostante il grave problema, non è stata riscontrata la presenza di insetticidi di sintesi in grado di contenerla.
Alcuni agricoltori che hanno utilizzato in maniera continuativa la Farina di Basalto® XF Stimolante Fogliare hanno riscontrato effetti diretti positivi sul contenimento ed il contrasto della cocciniglia del fico d’india.
Nello specifico hanno effettuato un trattamento con FdB® XF Stimolante Fogliare in combinazione con olii vegetali emulsionabili siccativi. Ripetendo tale trattamento con cadenza settimanale e avendo dei benefici per il contenimento della cocciniglia del fico d’india.
Caratteristiche della Farina di Basalto® XF Stimolante Fogliare
La Farina di Basalto® XF Stimolante Fogliare è un prodotto totalmente naturale derivato dalla macinazione del basalto. Il basalto è una roccia ricca di minerali (tra cui silicio, potassio, ferro, calcio, magnesio e sodio).
Con questa macinazione si è attualmente raggiunta una micronizzazione con una granulometria da 0,9 micron a 14 micron per cui è agevole l’applicazione mediante irrorazione con acqua.
In questa fattispecie, l’efficacia è determinata sia dalla sua composizione che dalle caratteristiche fisiche. Si parla quindi di protezione, ma anche di nutrizione.
Benefici della Farina di Basalto®
Tutto questo viene ricondotto:
- alla formazione di una barriera fisica sulla superficie fogliare, con un’alta persistenza aumentando da un lato le difese della pianta, senza compromettere l’aspetto estetico dei frutti, e dall’altro la persistenza di eventuali altri prodotti associati con la Farina di Basalto®;
- all’effetto abrasivo e disidratante che la polvere di roccia manifesta sugli insetti, a seguito del danneggiamento del rivestimento esterno;
- contribuisce a migliore la salute delle piante anche grazie all’apporto di macro e micro elementi assimilabili quali: Ossido di Silicio (SiO2), Ossido di Potassio (K2O), Ossido di Ferro (Fe2O3), Ossido di Calcio (CaO), Ossido di Magnesio (MgO), Ossido di Sodio (Na2O), Anidride fosforica (P2O2), Ossido di Titanio (TiO2), Manganese (Mn), Zolfo (S), Boro (B), Rame (Cu), Zinco (Zn).
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DOVE ACQUISTARE LA FARINA DI BASALTO®
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